venerdì 4 settembre 2009

NULLA SI CREA TUTTO SI TRASFORMA...



"Il Politecnico di Milano ha recentemente presentato un suo studio in cui sono state misurate le nanopolveri emesse da tre inceneritori italiani (Brescia, Milano e Bologna) e da diversi impianti termici alimentati a paellet, gasolio e metano.

Le conclusioni, a mio avviso, sono che è molto meglio teleriscaldarsi con impianti a metano.
Infatti nei fumi di una caldaia a metano (100-150 Kwatt) senza alcun trattamento fumi, escono meno di 4.500 nanoparticelle per centimetro cubo di fumi, mentre nei tre inceneritori nostrani , dopo quel popò di trattamento fumi che costa uno sproposito e produce un bel pò di rifiuti tossici, si va da 4.000 a 70.000 nanoparticelle per centimetro cubo.

Se poi oltre che al numero si considera la composizione chimica di queste nanoparticelle e la loro potenziale pericolosità, non ho dubbi che il metano abbia la meglio, in quanto nei fumi di un combustibile gassoso come il metano la presenza di nanoparticelle metalliche, le più pericolose in quanto indistruttibili, deve essere intrinsecamente più bassa delle nano-particelle sputate fuori da un "termovalorizzatore" dove si brucia, letteralmente, di tutto."


Commento del Prof. Federico Valerio

giovedì 20 agosto 2009

AREE SOTTOSVILUPPATE ?



Che dire, di certo il Molise non è la Regione più all'evidenza delle istituzioni, forse assieme alla Basilicata, da poter vantare le attenzioni del governo nazionale, intanto, tra le aree "sottosviluppate" si trovano anch'esse e forse si vedranno precludere parte dei FAS, i fondi della comunità economica europea che sono stanziati per progetti di sviluppo delle aree sottosviluppate appunto.

Che ci sia di "sottosviluppato" però viene da chiederselo a vedere questi impianti così evoluti.

Già con il bando per lo sviluppo del fotovoltaico chi ci guadagna è al solito il gestore elettrico e non perchè non garantisce un incentivo equo agli investitori che acquistano o affittano aree ed installano impianti tecnologicamente evoluti per la produzione energetica.
L'aver liberalizzato il mercato dell'energia è stato un passo, ma l'aver spinto il capitale privato ad investire e quindi ad installare gli impianti in vece dell'operatore pubblico è stata una chicca !
Ecco chi manca all'appello, ed oltre ai finanziamenti, per ridurre il gap tra nord e sud, una seria visione di unità econmica nazionale (in un mercato globale sarebbe il minimo da farsi, per spingere la maggiore competitività di queste aree e magari senza necessariamente opere faraoniche che portano nella terra di nessuno).
Vi sono luoghi, chiaramente per la localizzazione geografica e le loro caratteristiche geomorfologiche come crinali o valloni e altre aree ... presi più in considerazione da un personaggio mitologico, il Dio Eolo.
E sono luoghi battuti dal vento, ma neanche di grande impetuosità.
Bene l'arretratezza ed il sottosviluppo non rappresentano quanto abbiamo visitato in particolare in comune di Lucito.
Il comune oltre a vedere coperto l'intero fabbisogno energetico, incassa dal gestore dell'impianto.
Ciò non toglie che il molise sia sofferente e forse più di altre regioni d'italia nonostante le potenzialità paesaggistiche e di offerta turistico, storico e naturalistico.
Constatiamo quindi che l'arretratezza è nella politica energetica che non rispetta i protocolli di kyoto e costringe a pagare tutti i cittadini delle sanzioni saltissime alla UE (500 milioni di euro per qs. anno, e 5.ooo milioni di euro al 2012) anzichè garantirgli un futuro sostenibile.

Queste sono generazioni di erranti che non vedono oltre il palmo del loro naso.

Ci viene quindi da chiedersi che cosa il G8 (dell'energia, del sostenibile, ecc) abbia portato all'Italia oltre queste multe salatissime ?
Occorre al più presto correre ai ripari, e promuovere ulteriormente lo sviluppo e l'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, diversamente che concetto di "sviluppo" sarebbe ? ... dell'altro secolo diremmo.
L'america già oggi copre il 40% del proprio fabbisogno energetico con l'eolico.
Viene da chiedersi cosa si aspetti nel nostro paese ad affrontare con maggiore impegno e nel rispetto dei cittadini una civile e corretta politica economico energetica.

Un noto (o ignoto) magnate texano, tale Tim Barton, in questi giorni acquista la società calcistica del Bari, e compera il favoloso stadio di Renzo Piano voluto dalla famiglia Matarrese per i mondiali. Ora verrà concessa la edificabilità di aree enormi, per circa milione di metri quadrati, e saranno installati montagne di impianti fotovoltaici, per la città e per uno sviluppo sostenibile.

Aspettiamo di vedere il progetto dell'architetto Oriol Boighas.
Tutto ed ancora di iniziativa privata.












mercoledì 17 giugno 2009

17 GIUGNO - GIORNATA MONDIALE DELLA DESERTIFICAZIONE


ROMA - Quasi un milione di profughi l'anno, oltre un miliardo di persone minacciate in piu' di 100 Paesi che vedono a rischio la salute e il benessere. La possibilita' che la superficie terrestre gia' inaridita per circa il 47% si possa trasformare in deserto, dai cambiamenti climatici e dalle attivita' umane, nelle zone caratterizzate da carenza di piogge e da alte temperature.
Dal 1994 (in vigore due anni dopo) l'Onu ha dichiarato il 17 giugno 'Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla Siccita'', cui aderiscono 190 Paesi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, l'Unccd (United nations convention to combat desertification), nei paesi gravemente colpiti dalla siccita' e dalla desertificazione. In particolare, in Africa il 73% delle terre aride (coltivate) sono a grave rischio desertificazione, e da qui al 2020 un numero pari a 60 milioni di persone potrebbe spostarsi dalle zone desertificate dell'Africa Sub-sahariana verso il nord Africa e l'Europa.
Il primo passo, dicono esperti dell'Unccd, deve essere quello di un 'protocollo contro la sete' per fornire a ogni essere umano almeno 45 litri di acqua al giorno. E in Italia, secondo il Corpo forestale dello Stato, oltre il 21% del territorio nazionale e' a rischio di desertificazione. In pericolo sarebbero 5 regioni: Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Numerose sono le attivita' in tutto il mondo. In Italia, l'Istituto europeo di design, a Torino, ha organizzato un'esposizione di foto sulla desertificazione, incontri e conferenze si terranno a Palermo e all'universita' della Calabria. A Roma, saranno presentati dati e attivita' per contrastare la desertificazione.(ANSA)

lunedì 11 maggio 2009

BOE FOTOVOLTAICHE.....



Pannelli solari galleggianti dall'Australia



La società Sunengy Pty Ltd sta studiando una nuova tecnologia che permetterà di realizzare pannelli fotovoltaici galleggianti realizzati per la maggior parte con materiale plastico, in grado di catturare l'energia del sole, ma anche di produrre energia elettrica ad un costo comparabile a quello dei generatori a combustibili fossili.


Il sistema Liquid Solar Array (LSA), letteralmente Modulo Solare Liquido, unisce la tecnologia delle celle fotovoltaiche e della concentrazione ed è costituito da concentratori solari galleggianti, realizzati prevalentemente con materiale plastico.


Ogni unità è dotata di un'area di 19 cm 2 di celle in silicio monocristallino poste alla fine di una struttura conica riflettente e montata poco sopra il livello dell'acqua.


La lente, montata superiormente, deve concentrare la luce del sole ed è costituita da uno strato di plexiglas. Infrangibile, trasparente anche a infrarossi e raggi UV, la lente misura solo 800 cm 2 per 2 mm di spessore. Si tratta di concentratori a inseguimento solare, la cui mobilità permette al dispositivo un ampio angolo di rotazione sfruttabile in caso di forti venti o tempeste per sommergere completamente la struttura ed evitarle possibili danni.


La lente inoltre si autopulisce, grazie ad un rivestimento particolare ed è resistente al vento ed al sale del mare.


Il mare svolge anche un importante ruolo nel raffreddamento in maniera naturale delle celle, evitando di ridurne l'efficienza di conversione e proteggendo la cella stessa.


La semplicità del design e del funzionamento potrebbe ridurre i costi complessivi fino ad un sesto, soprattutto se al silicio monocristallino venissero preferite celle multigiunzione.


Il modulo di base di questo sistema dovrebbe generare approssimativamente 120 W.


Per ulteriori informazioni: http://www.sunengy.com/index.html

mercoledì 29 aprile 2009

LA VESPA ILLUMINATA

Carissimi lettori,
il 26 novembre 2007 abbiamo assistito alla solita… pantomima televisiva…. per voi !Il programma “cult” della seconda serata.
(...)
L’unica cosa SCIENTIFICA che riesce ad esprime è tutto in questa domanda, rivolgendosi a Mario Capanna:
“ma veramente possiamo intendere che gli organismi geneticamente modificati possano fare male ?”
TRIPUDIO di conoscenza !
Ma perché non fai da “cavia svolazzante” tra fiori e frutti OGM !
Prestati tu a fare da cavia a questi Super-Capitalisti dell’agricoltura, Vespa Illuminata !
Ma gli agricoltori sono davvero interessati alla iper-produzione, o ad altro ? ma non c’erano le dibattute Quote (quote-latte, quote-pomodori, ecc, ecc) comunque a limitare l’immissione di quantità in eccesso di prodotto sul mercato …..globale ?!?
Noi siamo convinti che le vere motivazioni siano altre: L’INTERESSE (e non certo quello della comunità).
Un amico mi ha segnalato un sito internet in cui ho letto di un luogo recondito della terra ove si sta costruendo una sorta di “laboratorio fortezza” (BLINDATO) e quindi sotto controllo.

Che bello, si sta costruendo la banca dei geni, delle sementi e delle ...biodiversità ?!

Sembra fantastico…… ma cosa sia veramente sembra difficile immaginarlo.

Quale fondazione o associazione (senza scopo di lucro) potrebbe avere un interesse a spendere milioni di euro per tale follia ?!?
TREMATE !
Carestie e cambiamenti climatici devastarono popoli e continenti, figuriamoci nel mondo in cui viviamo oggi, dove la guerra la si fa (e poveri i bambini… da eliminare per ridurre le generazioni da contrastare) per controllare i giacimenti petroliferi di aree geografiche lontane dalle proprie …. migliaia di chilometri.
A cosa potrà servire il controllo della produzione degli alimenti !??
A realizzare conflitti senza guerra, forse ?
Questa sì che è la chiave della guerra "tecnologica": affamare l’avversario.

GIUSTO: siamo nel XXI° secolo.
E la cronaca è in ogni angolo, i “gialli” dai vari comuni d’Italia in presa diretta, insomma una sorta di controllo delle opinioni delle persone, sbattute sul divano la sera ad apprezzare le nudità della velina di turno, o il ..cavaliere azzurro preferito o ancora a seguire gli indizi del giallo della serata.
Questa la nostra società.
Mi ricordo un filmato degli anni ’70 di Pier Paolo Pasolini, rivisto di recente su youtube, che definisce la Televisione come strumento di controllo della opinione della massa.
Ma dai?!
“La televisione non certo strumento democratico, perché non lascia spazio e possibilità di replica. Ciò che arriva dal mezzo televisivo non è …replicabile, non permette un dialogo e quindi arriva dall’alto, come se fosse… la unica verità” (poveretti gli acquirenti di sassi e sabbia ….televisiva, amici diella Wanna nazionalpopolare).
Guardare tali amenità, conoscendone i risvolti e gli stessi argomenti ti può fare solo incavolare !

Tornando alla trasmissione della ...Vespa illuminata ci siamo resi conto che, insomma sono partiti bene ad introdurre l’argomento, e poi, come al solito, cercano di condurre l’ascoltatore alla tesi più comune banale e lontana dai più profondi significati.
Ci fosse stato un passaggio "tecnico" per capire meglio di cosa si stia parlando ?!
Che fantasia: le solite due “fazioni”, Guelfi e Ghibellini degli OGM.
Litigano in televisione e ci regalano uno stralcio di REALITY SHOW, in attesa dei Grandi Fratelli.
Sappiamo per certo che gli Organismi Geneticamente Modificati non sono prodotti in Italia perché è vietato, ma arrivano comunque sulle nostre tavole, attraverso gli alimenti per il bestiame, oppure aggiungendo o vendendo gli OGM non prodotti in Italia (un consiglio: per una sola volta, guardate la provenienza dei cibi che acquistate al supermercato, fatelo almeno per una volta).
Ah, certo non stupitevi, non possiamo coltivarli, ma possiamo venderli.
Anche noi diventiamo organismi manipolati, insomma geneticamente modificati.
Ma noi e i nostri figli vogliamo davvero essere Geneticamente Modificati ?! lo abbiamo scelto ?
Ci fanno solo sorridere, ma anche preoccupare per la leggerezza con cui si trattano i temi e solo MARIO CAPANNA, leader storico, oggi presidente della fondazione “no OGM”, ci presenta seriamente le problematiche e preoccupazioni del caso. Anche il direttore del canale Gambero Rosso channel si lancia in un quarto d’ora di sterile polemica con CAPANNA, polemica che si capisce sopraggiungere da qualche tema “non digerito” tra i due già dagli anni ’70.
Alcun cuoco dei due/tre stelle Michelin tra gli invitati ed in collegamento, in verità si immagina di utilizzarli, o almeno vorrebbe !
Anzi ci propongono brevi menù a pochi euro con prodotti locali dei loro territori.
Appare DE CASTRO.
Chi è (era)?... il nostro fantasma nazionale ! Attratto dalle coltivazioni iper-produttive di OGM, il nostro Ministro della Repubblica (delle politiche agricole ?) viene a chiede investimenti per la ….ricerca !
Dagli anni ’70 gli USA producono soia transgenica e riso al Betacarotene (?), ma cosa pensano di farlo mangiare ad 1 miliardo di cinesi per farli arrossire ed abbronzare contemporaneamente ??!
Per fortuna DE CASTRO ci ricorda che in Italia tale …. follia non è permessa perché il ministero dell’ambiente (superiore in materia) è notoriamente contrario.
Grazie, per la tutela dell’ambiente.
A rincuorarci ci pensa Chicco TESTA, il presidente di Roma Metropolitane (?), che ci informa del fatto che da circa 10 anni in Italia si assumono regolarmente tali prodotti.
Certo, e se non si fossero fatte le battaglie per OBBLIGARE I PRODUTTORI AD ESPORRE IN ETICHETTA TALI CONTENUTI non lo sapremmo neanche.
La soia, il mais, il cotone, la colza ed altri prodotti che hanno contenuti in zucchero possono anche diventare Combustibile !
Ecco un buon motivo per “manipolare” il gene e produrre “giacimenti” di bio-carburante (così lo chiamano con l’appellativo “bio”).
Ah, ragazzi, mi ricordo di una lettura dei Classici di Walt Disney, in cui Paperone, in preda all’esaltazione TURBO-CAPITALISTICA utilizza il genio di Archimede per inventare gli UVONI (grappoli d’uva grossi come meloni) e altri prodotti giganti, mescolati e ….produttivi tipo le ARANGURIE, arance grandi come angurie e altri ancora!
BLASFEMI alla WD !
Arriva il solito Mannheimer ed anche lui ci manda a letto tranquilli:
Oggi 102.000.000 di ettari (ah, moltiplicate per 10.000 per capire quanti metri quadrati siano…) sono dedicati a coltivazioni OGM , ma nel 2015, tra meno di 8 anni, saranno 200.000.000 di ettari, il doppio ! (fonti ISAAA).
Anche i mangimi per gli allevamenti (della carne che comperate ovunque) sono OGM nel 70% dei casi.
Per fortuna l’ultimo sondaggio ci comunica LA VERITA’ con la quale si rallegrano tutti gli invitati nello studio di RAI UNO, ovvero che solo il ….10 % degli Italiani crede di trovarseli a tavola……… e invece, quasi ogni prodotto che non espone la targhetta “NO-OGM” oppure “PRIVO DI OGM”, o ancora “OGM-FREE”….. lo è !
Giudicate adesso, cosa sarete voi e le vostre creature OGM !

lunedì 20 aprile 2009

IL VERDESALVIA n° 7 del 21 marzo 2008


Ecco il nostro ultimo numero del 2008... e da qui riprendiamo.
Come non anticiparvi che a breve uscirà il primo numero del 2009 ?
Le novità sono molte:
dagli OGM alle nostre "perlustrazioni" da Gambe sotto al Tavolo ai consigli per risparmiare energia e quindi Ambiente !!
Altre novità dalla Associazione Amici Grugnotorto.
A presto

IL VERDESALVIA


il nostro gas-notiziario

lunedì 23 marzo 2009

Un progetto dell'UE per sviluppare nanomateriali per celle solari più efficienti18/03/2009

Un nuovo progetto finanziato dall'UE trasforma la nanotecnologia in un tentativo per aumentare significativamente l'efficacia delle celle solari. Il progetto triennale chiamato ROD-SOL ("Celle solari a strato sottile completamente inorganiche basate su nanobacchette su vetro"), ha una dotazione di bilancio di 4 Mio EUR, 2,9 Mio EUR dei quali proverrà dal tema "Nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione" (NMP) del Settimo programma quadro (7°PQ). Lo scopo del progetto è lo sviluppo di nuovi nanomateriali più efficienti in termini di costi per le celle solari. In un periodo in cui i prezzi dell'energia sono in aumento, si cerca di sviluppare nuovi modi più economici per sfruttare le fonti di energia rinnovabili. "Il fotovoltaico è un pilastro importante di questo impegno, visto che l'energia solare è disponibile in quantità quasi illimitate," ha commentato la coordinatrice del progetto, la dott.ssa Silke Christensen dell'Istituto di tecnologia fotonica (IPHT) in Germania. Le celle solari attualmente in uso hanno un efficienza che si aggira intorno al 18%. La produzione di tali celle però richiede una grande quantità di materie prime ed è un processo ad alto consumo energetico. In futuro, si prevede che le celle solari a strato sottile domineranno il mercato, poiché i loro costi di produzione sono molto più bassi. L'efficienza di queste nuove celle, che si aggira attorno al 10%, è però piuttosto bassa. Il progetto ROD-SOL mira ad aumentare l'efficienza di queste celle solari a strato sottile, sviluppando e ottimizzando la sintesi di nanobacchette su substrati più economici come vetro o lamine di metallo. Le nanobacchette di silicio sono effettivamente minuscole colonne di silicio il cui diametro si misura in manometri (un nanometro è un miliardesimo di metro). Secondo i partner del progetto queste piccolissime strutture sono ideali per intrappolare l'energia della luce in modo che essa possa essere trasformata in elettricità. Un'importante sfida per i ricercatori sarà quella di determinare il diametro ottimale di queste nanobacchette, visto che il diametro influenza l'efficienza delle strutture. I nuovi materiali e processi sviluppati all'interno del progetto saranno testati ed implementati dalle aziende che partecipano al ROD-SOL. In totale, il progetto conta sette organizzazioni di ricerca, basate in Austria, Finlandia, Germania, Ungheria, Svizzera e USA, e quattro partner industriali provenienti da Germania, Slovenia e Finlandia.
Per ulteriori informazioni, Istituto di tecnologia fotonica: http://www.ipht-jena.de/

Fonte cordis.europa.eu

lunedì 16 marzo 2009

ALIMENTAZIONE SANA E ACQUISTI NEL SISTEMA DEL MERCATO GLOBALE


Estratto da "il verdesalvia" n°ro 2 del 19 novembre 2007

Carissimi lettori, riprendo il tema delle anticipazioni del numero del 5 novembre 2007.
Vi propongo oggi alcune argomentazioni per presentare quello che definiamo il “progetto globale” della società e quindi il “benessere globale”. Globalizzato: “ciò che è comune, globale”, ovvero: “crescente dipendenza dei paesi gli uni dagli altri” (wikipedia), termine che in antitesi ci aiuta a capirne i significati, ma senza entrare nel merito dei risvolti politici e dei fatti di cronaca.
Difficile non divagare sui mille temi correlati perché di ognuno si potrebbe scrivere interi articoli.
Trascendiamo.
Non intendo tediarvi, ma per chiarire il significato di “Globalizzazione” ci è sempre di aiuto lo Zanichelli, e quindi la sua definizione: “processo conoscitivo proprio dell’età infantile tendente a cogliere innanzitutto l’insieme di un oggetto e a differenziare solo successivamente gli elementi che lo compongono…..”
…. A rileggerlo preoccupa ! siamo considerati in tal modo ….entità così elementari da capire solo gli insiemi e poi (forse) la distinzione tra le cose ??!
Globalizzato, è forse colui il quale nella sua migliore espressione rappresenta il pensare comune e manifesta opinioni comuni. Mi viene in mente quel movimento del pensiero moderno (il qualunquismo) che pretendeva di esprimere le opinioni e le aspirazioni del cittadino medio, ed affermava che la forma dello stato ideale fosse quella puramente amministrativa.
Ogni individuo ha delle proprie facoltà, capacità intellettive, spazi, relazioni ed ambiti in cui vive le sue esperienze che non possono esser considerate “globali”; abbiamo o no ancora la capacità di distinguere ?
Il “pensare comune”, il “pensare globale” sta passando tramite i media, e altri strumenti di controllo dell’opinione, come la più elevata facoltà del pensiero della società del XXI° secolo.
Il nostro pensiero è il Nostro !
Dite BASTA al richiamo sornione della televisione, strumento per nulla democratico che impone per prima il pensiero globale, che arriva dall’alto e che come un “monito” nessuno può contraddire. Ristabiliamo i rapporti con le persone e non con la televisione.
Il nostro pensiero è il Nostro !
Torniamo a ripercorrere quello che facciamo ogni giorno, ai comportamenti ed alle abitudini che già da tempo volevamo e non riuscivamo a cambiare attingendo alle nostre facoltà intellettive.
Portarci con l’auto da un coltivatore diretto, che comunque si trova ad 1 km da un noto centro commerciale, che differenza ci può fare ? cosa ci costa in più rispetto alle nostre abitudini ? Al contrario, troveremo dei vantaggi perchè dedicheremo più tempo ad altro, risparmieremo benzina ed emissioni “globali” di CO2, eviteremo alcune code in auto, e relative incazzature per la ricerca del parcheggio o per il carrello che ha la ruota “sifula” e non va come dovrebbe.
Insomma in modo più sostenibile, rivolgiamo l’interesse a noi stessi ed agli “elementi che compongono l’insieme”. Rivalutiamo i mercati locali, o quelli di strada, quelli spontanei, di scambio, di acquisto a basso prezzo e con prodotti sostenibili.
Le “regole tecniche” del mercato globale sono volte alla genesi di un sistema esclusivamente ideato per far assorbire i “colpi” (spesso bassi) alla intera collettività.
Lo definisco “l’effetto spugna”.
I contraccolpi su scala locale sarebbero della portata di uno Tsunami mentre a livello “globale”, l’intero mondo si trova nelle stesse condizioni, si ritiene possa sopportare meglio le crisi, o gli errori, siano essi economici, finanziari o politici.
Godiamo (?) della nostra vita globalizzata, siamo tutti più felici in quanto assumiamo una consapevolezza comune di fronte agli eventi, insomma siamo tutti un pò “global” ?! Pensiamo insieme la stessa cosa… sviluppiamo così il nostro senso di appartenenza.
In verità il cittadino “globale” assorbe ed ha la capacità di rilasciare ancora qualche cosa.
Siamo considerati delle spugne !
Ecco la leva che si propone alla psicologia collettiva.
Guardare alla politica ed alla economia internazionale era cosa di tutti i giorni, sino agli anni ’90. In Italia il dibattito per quindici anni si è svolto pressoché al nostro interno per i noti fatti che si sono susseguiti dopo la prima repubblica e nel mentre la economia globale ci ha assorbito, senza sforzo, come se il nostro paese fosse un gigante addormentato, trascinato per i piedi da altri e chissà dove…. in un macello ?!

Tornando alla alimentazione, mi soffermo su alcune tecniche di vendita che studiano gli esperti del settore (segnaliamo “l’esposizione come strumento di vendita” di C. Casella – visual merchandising).
In quale altro paese troviamo prodotti autoctoni di elevato e riconosciuto valore nutrizionale con gusti unici al mondo ? Tutti gli altri paesi, potremmo dire, hanno prodotti unici… e invece no. Il burro di arachidi non è certo paragonabile al mascarpone o alla ricotta fresca ! nei megasupermercati tra i reparti ci fanno trovare la stessa serie di prodotti, italiani, messicani, tailandesi, e ormai troviamo anche l’angolo giapponese del sushi.
Ma dove e come siano collocati i prodotti, ve lo siete mai chiesto ?
Nei supermercati di media dimensione i prodotti più “forti” vengono collocati negli scaffali ad altezza occhi, rispetto agli altri (alla altezza media degli occhi dell’uomo/donna medio/a), sulle testate delle corsie i prodotti da “battaglia”, quelli in offerta, così come le miriadi di tic-tac, barrette ed ovetti di cioccolato sono ad altezza bambino ed in prossimità delle casse, così vieni preso per sfinimento mentre devi fare i sacchetti o vuotare il carrello e pagare ! Nei centri commerciali si infilano in serie dallo scaffale più alto a quello più basso, e chi ha più visibilità…. Occupa più colonne, sino a sei, sette in serie !
Tecniche di marketing strategico e quindi di posizionamento dei prodotti sono più o meno note, e comunque in evoluzione, e il compratore medio che fa la spesa non può essere considerato una variabile impazzita che gira senza acquistare i prodotti di riferimento che pagano per essere in pole position !
Una volta (circa 35 anni addietro) si fece una scoperta incredibile, ma che fu denunciata al mondo intero: nei sottofondi musicali diffusi nei centri commerciali si scoprì che venivano inviati “messaggi sub-liminali” sia per convincere all’acquisto sia come deterrente per i furti (in forma di messaggi quasi impercettibili del tipo: compra, pirla, compra la pasta Favilla, compra bigolo, compra la passata firio…. pirla ! oppure: io sono buono, io non rubo, io sono buono….), il tutto ai danni degli utenti. Le associazioni dei consumatori eruttarono contro questi strumenti di controllo del fare comune e solo nel paese della libertà non furono bandite. Ancora oggi nei video, nei cartoni animati, nei film per bambini e adulti veniamo continuamente sollecitati ed esposti a questi subdoli meccanismi della comunicazione (?)

Ecco in sintesi:
Spesa Globale = Controllo globale

La prossima volta che faremo la spesa, cerchiamo di non farci indurre al forzato acquisto dei prodotti leader, anche questa è una piccola prova di “localizzazione” cui ci vogliamo sottoporre.
f.a.

martedì 3 marzo 2009

Ogm, Commissione Ue sconfitta: restano divieti di coltivazione

Bruxelles, 3 mar. (Apcom)
La Commissione è stata sconfitta per la quarta volta, a Bruxelles, nella sua pretesa di dettare agli Stati membri se devono o no coltivare piante Ogm sul loro territorio, e in particolare le due varietà di mais Mon810 e T25. Negli anni scorsi, l'Esecutivo Ue ci aveva già provato, invano, due volte con l'Austria e una con l'Ungheria. Ora, nella seduta di ieri, chiedeva ancora di imporre la fine dei divieti nazionali di coltivazione di Vienna e Budapest, e ha perso di nuovo, con una maggioranza contraria (22 paesi su 27) maggiore che negli scorsi tentativi, nonostante una procedura decisionale estremamente favorevole all'Esecutivo Ue (le sue proposte possono in questo campo essere respinte solo a maggioranza qualificata, pari a 255 voti).
Il risultato, tuttavia, non era affatto scontato. Solo all'ultimo momento, si è capito che la Germania e il Belgio avrebbero votato contro la Commissione, determinando la sua nuova sconfitta, mentre nelle ore precedenti il lavorio diplomatico sotterraneo degli austriaci e dei francesi, e anche la mobilitazione dei cittadini e delle Ong ambientaliste, erano riusciti a convincere gli spagnoli (gli unici che coltivano su scala commerciale il mais Mon810) e anche i portoghesi. Alla fine, sul Mon810 hanno votato a favore della Commissione (e contro i divieti austriaco e ungherese) solo Regno Unito, Svezia, Finlandia, Estonia e Olanda (63 voti su 345), mentre sul T25 (vietato solo in Austria) l'Esecutivo Ue ha ottenuto solo i voti di Regno Unito, Finlandia, Olanda, Estonia e Romania (67 voti).
L'Italia ha votato contro la proposta dell'Esecutivo Ue; ma, ha puntualizzato il ministro dell'Ambiente Stefania Presitgiacomo, si è trattato di un voto sui rapporti di forza fra Commissione e Stati membri, e non sull'autorizzazione di coltivazioni transgeniche. "Non sono mai stata una Ogm-scettica". Ed ha spiegato che si è trattato di "un voto sui rapporti istituzionali fra la Commissione e gli Stati membri per garantire la possibilità per ciascun paese di avvalersi della 'causola di salvaguardia' espressamente prevista dalla direttiva 18/2001 (sul rilascio volontario di Ogm nell'ambiente, ndr), che consente a una singola nazione di vietare, se lo ritiene, la coltivazione di organismi geneticamente modificati".
Il ministro ha poi confermato che è infatti in atto un cambiamento di rotta nel governo italiano, finora sempre contrario ad autorizzare coltivazioni di Ogm nell'Ue. Dopo aver ricordato che nel governo ci sono "posizioni distinte", da quella del ministero del Welfare e Salute, "che vorrebbe la sperimentazione", a quelle "più scettiche" (come nel caso del responsabile dell'Agricoltura Luca Zaia), Prestigiacomo ha precisato: "Io ho una posizione abbastanza aperta sugli Ogm, laddove è dimostrato scientificamente che non nuocciono in alcun modo alla salute e all'ambiente".

mercoledì 25 febbraio 2009

Campi elettromagnetici: un sito dell'Istituto superiore di sanità

È online il sito www.iss.it/elet/, realizzato dall'Istituto superiore di sanità per dare informazioni sui campi elettromagnetici, in particolare sulle loro implicazioni in tema di salute.

L'iniziativa rientra nel progetto "Salute e campi elettromagnetici" promosso dal Ministero con lo scopo di fare informazione sul tema, di fornire interpretazione dei dati scientifici, per valutare eventuali rischi legati all'esposizione ai campi elettromagnetici.


L'idea è quella di diffondere documenti rilasciati da organizzazioni internazionali autorevoli (come l'Oms, la Commissione europea, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro…).


E di far conoscere le normative (italiane ed europee) esistenti in materia.
Da segnalare la sezione "Domande del pubblico", in cui è prevista la pubblicazione di risposte ai quesiti più frequenti, e "A chi rivolgersi", che raccoglie le diverse istituzioni competenti su questo problema.

martedì 24 febbraio 2009

OVO cultura


Quali sostanze nutrizionali potranno mai fornire delle uova prodotte all'interno di veri e propri lager per animali ?

Per la salute e il rispetto del mondo animale, fai molta attenzione al codice riportato su ogni uovo.

Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A "VITA" negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così piccole da non riuscire neanche a muovere le ali, che dovrebbero essere eliminate o notevolmente ampliate e modificate a partire dal 2012, secondo quanto stabilito da una normativa dell'Unione Europea.

Un codice alfa numerico identifica ogni uovo:

il primo numero indica la tipologia di allevamento

0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)
1 = all'aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all'aperto, con vegetazione)
2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) - CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!

3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) - UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA

Le seconde due lettere indicano il paese di provenienza o codice dello stato (1T" Italia).

Le tre cifre successive indicano il codice ISTAT dei comune dove è ubicato l’allevamento e le due lettere vicine la provincia di produzione.

Un numero progressivo di tre cifre consente di identificare in modo univoco l'allevamento di provenienza in cui la gallina ha deposto l'uovo.

Può essere, inoltre, aggiunta una lettera (A..2) in coda al numero distintivo per l'identificazione dei singoli branchi di galline ovaiole o dei diversi locali dell'allevamento nei quali esse "soggiornano".

Numerose ricerche hanno evidenziato un maggiore contenuto di acido folico e di vitamina
B2 nelle uova provenienti da galline allevate all'aperto, rispetto a quelle ottenute in allevamenti intensivi.

CONSIGLIO PER GLI ACQUISTI........................

BENVENUTI

Apriamo il nostro blog, finalmente !!

L'inverno passerà prima o poi e siamo ben intenzionati a riprendere con le attività di ricerca dei produttori, dei loro prodotti da selezionare, delle nostre "esplorazioni" anche ludiche o ricreative ...

Riprenderà anche il notiziario de "il verdesalvia" e ci ripromettiamo di "svernare" con la primavera il favoloso numero autoprodotto... il numero 8 !

Allora ... a presto con LUTT n°....