Bruxelles, 3 mar. (Apcom)
La Commissione è stata sconfitta per la quarta volta, a Bruxelles, nella sua pretesa di dettare agli Stati membri se devono o no coltivare piante Ogm sul loro territorio, e in particolare le due varietà di mais Mon810 e T25. Negli anni scorsi, l'Esecutivo Ue ci aveva già provato, invano, due volte con l'Austria e una con l'Ungheria. Ora, nella seduta di ieri, chiedeva ancora di imporre la fine dei divieti nazionali di coltivazione di Vienna e Budapest, e ha perso di nuovo, con una maggioranza contraria (22 paesi su 27) maggiore che negli scorsi tentativi, nonostante una procedura decisionale estremamente favorevole all'Esecutivo Ue (le sue proposte possono in questo campo essere respinte solo a maggioranza qualificata, pari a 255 voti).
Il risultato, tuttavia, non era affatto scontato. Solo all'ultimo momento, si è capito che la Germania e il Belgio avrebbero votato contro la Commissione, determinando la sua nuova sconfitta, mentre nelle ore precedenti il lavorio diplomatico sotterraneo degli austriaci e dei francesi, e anche la mobilitazione dei cittadini e delle Ong ambientaliste, erano riusciti a convincere gli spagnoli (gli unici che coltivano su scala commerciale il mais Mon810) e anche i portoghesi. Alla fine, sul Mon810 hanno votato a favore della Commissione (e contro i divieti austriaco e ungherese) solo Regno Unito, Svezia, Finlandia, Estonia e Olanda (63 voti su 345), mentre sul T25 (vietato solo in Austria) l'Esecutivo Ue ha ottenuto solo i voti di Regno Unito, Finlandia, Olanda, Estonia e Romania (67 voti).
L'Italia ha votato contro la proposta dell'Esecutivo Ue; ma, ha puntualizzato il ministro dell'Ambiente Stefania Presitgiacomo, si è trattato di un voto sui rapporti di forza fra Commissione e Stati membri, e non sull'autorizzazione di coltivazioni transgeniche. "Non sono mai stata una Ogm-scettica". Ed ha spiegato che si è trattato di "un voto sui rapporti istituzionali fra la Commissione e gli Stati membri per garantire la possibilità per ciascun paese di avvalersi della 'causola di salvaguardia' espressamente prevista dalla direttiva 18/2001 (sul rilascio volontario di Ogm nell'ambiente, ndr), che consente a una singola nazione di vietare, se lo ritiene, la coltivazione di organismi geneticamente modificati".
Il ministro ha poi confermato che è infatti in atto un cambiamento di rotta nel governo italiano, finora sempre contrario ad autorizzare coltivazioni di Ogm nell'Ue. Dopo aver ricordato che nel governo ci sono "posizioni distinte", da quella del ministero del Welfare e Salute, "che vorrebbe la sperimentazione", a quelle "più scettiche" (come nel caso del responsabile dell'Agricoltura Luca Zaia), Prestigiacomo ha precisato: "Io ho una posizione abbastanza aperta sugli Ogm, laddove è dimostrato scientificamente che non nuocciono in alcun modo alla salute e all'ambiente".
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Vorrei farvi porre l'attenzione sulle dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente.
RispondiEliminaE' in atto una inversione di rotta del Governo Italiano per le coltivazioni OGM.
Con il precedente Esecutivo le posizioni erano contrarie, ovvero il Ministro per l'ambiente (superiore in materia su quello dell'agricoltura) si espresse nettamente e contro le coltivazioni OGM sul territorio Nazionale, nonostante il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali non fosse "scettico" ...
Oggi potrebbe essere il contrario, e dalle dichiaraizoni della on. Prestigiacomo si traccia una inversione di tendenza.
Una delle qualità o eccellenze (termine abusato, ma di moda...) della Nazione Italia è e dovrebbe restare l'alimentare.
Avete mai sentito parlare di Dieta Austriaca o di Dieta Americana o di Dieta Polacca ?
Ma di Dieta Mediterranea si, però.
A Noi... gli OGM !